Published on Ottobre 28th, 2015 | by admin

Arriva la nuova squadra della Protezione Civile!!

Eccolo il nuovo progetto, che arriva dal mondo dei Droni, è nato a Savona dalla collaborazione tra l’università di Genova e l’associazione Nazionale Alpini.

Così a Savona è nata la nuovissima squadra della protezione Civile, composta da Droni, i quali saranno chiamati ad intervenire in presenza di situazioni difficili o quanto meno pericolose come ad esempio quella della ricerca di dispersi all’interno di boschi, il soccorso di feriti, il controllo delle frane o addirittura di esondazioni.

Si era iniziato nel 2014 attraverso un accordo tra l’università di genova e l’Ana (Associazione Nazionali Alpini) la quale a sua volta al suo interno ha già 14 mila volontari della protezione civile.

Secondo quanto detto dal coordinatore Nazionale della Protezione Civile dell’Ana, oramai sembrano essere diventate frequenti le alluvioni in questi ultimi anni, quindi, come sono già esistenti i nuclei cinofili, antincendio e sanitari c’è bisogno anche di un team specializzato nelle riprese aeree, ed è qui che entrano in campo i Droni.

Quest’estate è nata la prima squadra  di piloti Droni, avviando così la sperimentazione direttamente sul campo, iniziando in Veneto, Piemonte e Lombardia, ma con l’obbiettivo di estendere questo progetto su tutto il territorio Italiano.

Il progetto spiega l’Ana riguarda il mettere in sicurezza naturalmente in tempi brevissimi una parte rocciosa, ad esempio di una scarpata che potrebbe franare, oppure contro le inondazioni o per la ricerca dei dispersi, ed i Droni in tutto ciò consentirebbero ad avere delle valutazioni più semplici e più rapidi di tutti i rischi che ne derivano, in questi territori ad alto rischio.

La squadra dei Droni ha collaborato con la squadra cinofila dell’Ana, nella ricerca dei dispersi, nel territorio che comprende il Veneto, Friuli e il Trentino, i Droni svolgeranno la funzione di cargo per il trasporto di attrezzature mediche ma sopratutto avrà la funzione di smistamento in remoto.

A questo progetto ha appena aderito anche la Croce Rossa Italiana, nel frattempo l’Università continuerà ad occuparsi della formazione dei piloti, in quanto alla fine ogni team avrà un prototipo operativo di squadra Droni, con due Micro Droni e un Mini Drone master.

In più si sta studiando una grandissima innovazione, per quel che riguarda la visione del Drone, infatti l’operatore da terra, a quanto pare utilizzerà un Oculus rift, la classica mascherina, come quella dei videogiochi, che una volta indossata sul viso, permetterà all’operatore di avere la possibilità di vedere attraverso due microcamere simili a quella tridimensionale, che saranno montate sul Drone, e permetterà inoltre che in base a come verrà spostata la testa del pilota si sposteranno di conseguenza gli occhi del Drone stesso.

Tecnologia rigorosamente Russa i quali hanno creato l’Hardware e adesso tocca a noi creare i Software per poterlo collegare alla mascherina.

Il 2016 sarà tutto dedicato per la definizione dei tutte le procedure di intervento e al finalmente passaggio operativo, che avverrà prima solo in alcune regioni dell’Italia, per poi in futuro poterlo magari espandere in tutta Italia.


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